Dopo il grande successo della tournée teatrale “Siamo rimasti sotto” che nel 2004/2005 li portò a girare 120 piazze per un totale di più di 150.000 spettatori, arrivano sul palco del Creberg Teatro Bergamo i Pali e Dispari con una creazione tutta nuova, Appoggiati scomodi.
Cresciuti alla corte di Zelig dove hanno fatto parte del cast fisso per oltre sette anni, i Pali e Dispari hanno da sempre diversificato il loro percorso artistico, non abbandonando mai lo studio e la sperimentazione.
Questo spettacolo segna l’inizio di un percorso nuovo per il duo comico. L’aspetto per ora più conosciuto di questa evoluzione è Favelas, centro sperimentale da loro fondato nel 2003 a Milano e divenuto un rifugio per artisti di ogni estrazione alla ricerca di strade di espressione alternative, di sperimentazione e interazione tra linguaggi, comici e non, che esulassero da schemi usurati e infinite volte battuti.
In questo progetto, che ha fatto parlare di sé per la sua originalità e per gli inaspettati risultati, i Pali e Dispari hanno fatto confluire da una parte i loro studi e la loro vocazione più propriamente teatrali – “imponendo” al gruppo seminari con maestri del calibro di Emma Dante, Danio Manfredini, Davide Enia, gli MK -, dall’altra il loro gusto anticonformista e perennemente surreale, estremamente interessato alle diverse modalità di linguaggio della parola, ma anche del corpo, dei suoni, ecc.
In Appoggiati scomodi questo spirito si mantiene e si sviluppa in una forma squisitamente teatrale. Si tratta di uno spettacolo che rappresenta un’evoluzione importante nella loro storia, che abbandona definitivamente la dimensione del cabaret sviluppando, con percorsi nuovi e insoliti, la sua dimensione comica.
Dietro l’apparentemente principale argomento della nascita di un figlio - quasi autobiografico data l’età di Angelo e Marco – si nasconde in realtà il tema centrale del dubbio, che tanto interessa il duo. Un dubbio universale, che prende tutto e tutti. Il dubbio dell’Uomo e del Ragazzo, il dubbio di Ognuno. Sarò in grado di affrontare la nascita di un figlio? E, più in generale, sarò in grado?
In scena quindi il dubbio e non risposte, senza bluff e senza verità precostituite, niente finali rilassanti e catartici, proprio come accade nella realtà. Da qui la “scomodità” del titolo: si vive in una perenne situazione scomoda di dubbio, inutile evitarlo o trascurarlo.
Resta, e anzi, è sviluppato al massimo, il gusto dei Pali e Dispari per le associazioni insolite di immagini e suoni, di corpo e parola, una comicità surreale che suggerisce e non dichiara.
Particolare attenzione - come anche nello spettacolo precedente “Siamo rimasti sotto” - alla scenografia, che qui diventa funzionale ed essenziale nella sua inventiva. Immaginata da Angelo e Marco e curata nei dettagli da Claudia Botta, si piega ai voli pindarici dei Pali e Dispari che le fanno assumere forme e significati diversi, in un tourbillon di associazioni di immagini inconsuete.
Cosa c’è quindi da aspettarsi da questo “Appoggiati scomodi”? Di ridere certo, ma anche un po’di emozionarsi. Sicuramente di non capire a volte, ma di intuire, crogiolandosi con Angelo e Marco nel dubbio di questa perenne attesa di Godot…
Il 2007 non segna solo il ritorno sui palchi teatrali per Angelo e Marco, ma anche sul piccolo schermo con Sputnik, nuovo programma comico di Italia Uno, in onda dal 23 di gennaio in terza serata. Un programma in cui molto spazio è lasciato alla sperimentazione e nel quale i Pali e Dispari presenteranno solo situazioni inedite: una rivisitazione delle classiche “comiche” e due personaggi nuovi ed originali, vagamente ispirati alla Linea.
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